Automisurazione della glicemia
Ci interessa ricordare che secondo l’organizzazione mondiale della sanità il diabete rappresenta una delle tre emergenze sanitarie e che nel mondo il diabete rappresenta la prima causa di amputazione. Per questo è fondamentale controllare il diabete e ridurre il più possibile il rischio delle complicanze.
L’automonitoraggio della glicemia e l’applicazione di una terapia razionale, consentono oggi di prevenire le complicanze croniche del diabete, di ridurre in modo sostanziale l’inabilità e la mortalità prematura indotta da questa malattia e di abbattere, di conseguenza, i costi causati dalla malattia, sia in termini economico-sociali, che in termini personali di sofferenza.
Si può ritenere a buon diritto che l’automonitoraggio della glicemia rappresenti il più importante progresso compiuto, negli ultimi 50 anni, nel campo della terapia del diabete.
Come si misura la glicemia
La misurazione della glicemia è un’operazione semplice, per la quale occorre solo una piccola goccia di sangue capillare. È indicata sempre per quanti sono in trattamento insulinico, mentre se la terapia non è di tipo insulinico l’eventuale indicazione a tale procedura è posta dal medico in base alla terapia e alla situazione che il paziente presenta. L’autocontrollo glicemico tuttavia non può e non deve sostituirsi alla relazione tra medico e paziente che è necessaria per determinare di volta in volta la corretta terapia da adottare in termini nutrizionali, farmacologici e anche di esercizio fisico.
Il glucometro: cos’è e come si usa
Lo strumento utilizzato per controllare la glicemia è chiamato glucometro (detto anche reflettometro). Pur non fornendo dati esatti come quelli di laboratorio, permette di individuare con buona approssimazione, in tempi brevi e in piena autonomia, il livello glicemico presente nel sangue. Per effettuare la misurazione occorre prima di tutto prelevare una striscia reattiva dal contenitore e inserirla nel glucometro. Successivamente una piccola puntura su un polpastrello fatta con appositi dispositivi pungidito permette di prelevare una goccia di sangue capillare da porre sull’estremità libera della striscia reattiva. Fatto ciò, nell’arco di qualche secondo lo strumento restituisce sul display il valore misurato.
Va concordato con il proprio diabetologo il numero di controlli da effettuare e quando eseguirli, annotando di volta in volta i valori riscontrati per capire quale andamento ha la glicemia nel corso della giornata e valutare l’efficacia della terapia e dello stile di vita che si sta seguendo. A questo proposito va segnalato come alcuni modelli di glucometro conservino in memoria i valori di diverse misurazioni e li traducano in grafici che mostrano per esempio la glicemia media quotidiana e i valori delle escursioni glicemiche.
Schema di misurazione intensivo
Qualora vi sia indicazione a un autocontrollo intensivo, occorrerà effettuare una misurazione al mattino a digiuno, poi prima dei pasti ed anche circa 90-120 minuti dal momento in cui si è iniziato a mangiare (glicemia post-prandiale). In occasioni particolari, come malattie, stress, significativa modificazione dell’attività fisica consueta, modifiche alimentari significative, assunzione di farmaci con effetto sulla glicemia, è consigliabile aumentare la frequenza delle misurazioni glicemiche.
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